Vi siete mai chiesti come si decidono i nomi delle strade?
Sicuramente il metodo usato a Bruxelles non è dei più ortodossi ma vale la pena di essere raccontato.
Non è usuale che si chieda aiuto alle persone per trovare i nomi delle strade ma Bruxelles, città creativa e sede dell’Unione Europea, ha voluto stravolgere le regole e ha lanciato una Call, rivolta agli abitati, per trovare un nome per ben 28 strade, vicoli e piazze intorno alla zona industriale (che adesso sta vivendo un momento di riqualificazione) di Tour & Taxis, dove la fiera Art Brussels si svolge ogni anno in primavera.
L’iniziativa è stata un vero successo con quasi 1.400 suggerimenti.
Una giuria ha accolto i più originali e, con un esplicito riferimento alle opere e al linguaggio di René Magritte, del quale la città ospita anche un museo dedicato, una strada della capitale sarà provocatoriamente ribattezzata “Ceci n’est pas une rue“: una via, dunque, che nella toponomastica ufficiale negherà di essere una via.
Tra gli altri vincitori vi sono “Corso Birra alla ciliegia” e nomi di personalità femminili, che hanno contribuito a rendere grande il paese come la regista belga Chantal Akermar, scomparsa nel 2015 e a Isala Van Diest, primo medico donna in Belgio, che dovette affrontare il sessismo dell’establishment scientifico di fine 1800. La maggior parte delle nuove strade sarà privata e i primi cartelli non arriveranno prima del 2020, perché i lavori devono ancora terminare.